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DokeV, ovvero come dovrebbero essere i videogiochi secondo il Gu Fantasma

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view post Posted on 29/8/2021, 00:49     +1   -1
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Non apro questa discussione nella sezione Gaming News & General Topic in quanto non voglio incentrarla sul videogioco preso in esame, bensì sfruttarlo per poi discutere su un altro argomento, ovvero come dovrebbero essere i videogiochi (secondo me), su cosa vorrei si focalizzassero.
DokeV è un progetto targato Pearl Abyss, studio coreano e creatori di Black Desert. Onestamente parlando, non mi hanno mai detto granché; i loro lavori non mi ispirano particolarmente, eppure questo titolozzo ha catturato tutta la mia attenzione.
Il gioco è stato mostrato durante l'Opening Night Live della Gamescom (che non ho seguito) e tra tutti gli annunci è stato quello che ha incuriosito di più il mio animo pischelloso ormai sopito.
Ecco il trailer.


Interessante che gli sviluppatori abbiano cambiato rotta: DokeV doveva essere inizialmente un MMO, ma alla fine si è optato per un single player. Ottimo così che di stronzate online per i nutellosi ne è pieno il mercato e francamente non se ne può più.
Sembrerebbe un open world Pokémon-like (passatemi il termine) e questo particolare aspetto in realtà non è che mi faccia impazzire particolarmente (non che mi dispiacciano i Pokémon, considerando che un tempo erano anche validissime e solide produzioni, poi Game Freak è diventato un team ridicolo e lasciamo stare). Anzi, diciamo pure che probabilmente il titolo sarà quel che sarà, ma volendoci soffermare solo sul trailer, quanto cazzo è bello?
Colorato, divertente, esuberante, folle, genuino.
Ha tutti quegli elementi che cerco disperatamente nelle produzioni odierne, ma che sempre con maggior fatica riscontro.
DokeV probabilmente non sarà l'avventura che lascia il segno; quasi sicuro si rivelerà quel prodotto da 7 in pagella, ma sapete che vi dico? Stigrandicazzi!
A guardare il trailer di 'sto giochillo mi ha fatto sentire lungo la schiena tutte le vibes di opere quali Jet Set Radio, Crazy Taxi, Top Skater, 1080° Snowboarding e tutti quei prodotti dall'animo arcade oriented puro.
Addirittura in questo DokeV c'è un po' di tutto perché il protagonista è sullo skate, vola, sfrutta "veicoli" bizzarri, combatte con armi stravaganti, martelloni giganti, usa il dash.
Insomma, ha proprio quell'animo dal feeling old school (quantomeno nelle meccaniche di gameplay) ed io personalmente ricerco questo nei videogiochi.
Apprezzo quando gli autori danno libero sfogo alla propria fantasia dando vita a concept follemente eccentrici e briosi. Sono arcistufo delle produzioni che rincorrono in maniera quasi ossessiva il realismo estremo.
Passi per alcuni grandi giochi, ma poi basta.
Ora non so in DokeV quanto l'aspetto arcade possa prendere il sopravvento nell'ecosistema generale del prodotto, ma se parallelamente alla main quest vi fossero delle belle sfide basate proprio su tutte le abilità che il giocatore ha a disposizione, potremmo vederne delle belle.
Immagino tipo dei percorsi a tempo da affrontare sfruttando tutti i "mezzi" di trasporto presenti nel titolo e totalizzare record su record.
Se avesse qualcosa del genere, potrei anche fregarmene della trama.
È però questo il gameplay puro, un qualcosa su cui io desidero perdermi con ardore.
Mi divertivo un casino con Jet Set Radio su Dreamcast e con il suo straordinario sequel sulla prima Xbox. Quante ore passate su Future.
Quanto era bello cercare di fare sempre meglio nei vari Time Crisis (meraviglia i minigiochi del 2 post game), The House of the Dead, Virtua Cop, Silent Scope (forse tra i miei preferiti) e ovviamente Duck Hunt.
Potrei davvero citare molteplici esperienze, ma sarebbe superfluo.
Con un esempio probabilmente banale vi faccio capire un po' ciò che intendo: prendete i GTA sino al Vice City e poi San Andreas, IV e V.
I primi avevano una natura più genuinamente folle ed esuberante, tant'è che il mission design si adattava principalmente al gameplay; persino in Vice City che risulta il primo esempio della serie con uno stile che voleva richiamare il cinema.
Questi lo fa tuttavia bene e mixa sapientemente la componente arcade con quella cinematografica e il risultato è quello che secondo me è il miglior GTA di tutti i tempi (ma se la gioca con il III).
Con IV e V hanno fatto indubbiamente due ottimi prodotti, in particolare il IV per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencarvi (su tutti la fisica, davvero fuori di melone).
Però hanno perso l'essenza che ha da sempre caratterizzato questa serie e che con II e III aveva raggiunto forse la follia più estrema. Eppure mi piaceva proprio per questo il mitico Grand Theft Auto.
Rockstar ha poi voluto emulare sempre più il cinema e onestamente mi va bene con Red Dead Redemption (il 2 è una delle rare produzioni realistiche che apprezzo), ma da GTA io rivoglio GTA. Voglio entrare in un veicolo che improvvisamente mi fa partire una missione dove con la moto devo saltellare ovunque e raccogliere gli indicatori su schermo. Voglio attivare le missioni di violenza e fare una strage. Voglio perdermi a fare attività extra con un gameplay semplice ed immediato.
Voglio insomma tutto ciò che rendeva bello GTA.
Grand Theft Auto aveva un sacco di elementi arcade, e li ha persi tutti.
Gran peccato; peccato davvero!
Molte saghe hanno fatto la stessa fine, oppure sono morte e sepolte direttamente.
Un Just Cause farà anche cagare, ma almeno incarna lo spirito che intendo io.
Vorrei più Gravity Rush e meno The Last of Us.
Vorrei più Returnal e meno Call of Duty.
Vorrei più NieR:Automata e meno Horizon.
Vorrei più The Wonderful 101 e meno souls-like.
Vorrei più No More Heroes e meno horror tutti uguali.
E se poi si torna indietro, ripenso a Viewtiful Joe, God Hand, Billy Hatcher and the Giant Egg, Jet Force Gemini, Panzer Dragoon, REZ, Mr. Driller G, Umihara Kawase Shun, Rakugaki Showtime, Grabbed by the Ghoulies, Wario World, Killer 7, Dig Dug II, Boulder Dash, eccetera, eccetera.
Fortuna vuole che ci siano ancora developer più autoriali e la scena indie offre al contempo tanta varietà in un mare di piattume. Però non è mai abbastanza.
Ma forse il problema sono io.
Forse non so apprezzare il nuovo e da vecchio nostalgico non accetto il cambiamento.
Eppure, se il futuro del gaming deve essere questo – nostalgia a parte –, credo che qualcosa si stia perdendo. E sempre di più.

-il Gu Fantasma-

 
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