CITAZIONE (il Piccione @ 5/11/2008, 23:00)
A piccole ma nutrienti dosi, procedo nel mio cammino piratesco, alla ricerca di tesori ricchi e luccicanti. Zack & Wiki si è definitivamente consacrato quale esempio personale di innovazione/modernizzazione di un genere pressochè immortale, nell'arte videoludica. L'avventura punta e clicca. Rivitalizzato dal vincente ed intelligente sistema di controllo proprio della console, mai banale nelle situazioni ed enigmi (da applauso l'episodio del piccolo chimico), con una curva di difficoltà in crescita costante. Ammicca al mondo delle anime disegnate, fa la riverenza ai progenitori pirateschi, ironizza e stempera ogni situazione con classe.
Era da tempo che non mi esaltavo così tanto per un gioco, al punto di rallentarne il proseguio, con sessioni di gioco rigorosamente controllate.
Non esitate. Fatelo vostro.
Piacere sopraffino leggere queste considerazioni, a maggior ragione considerando chi le ha scritte ed i suoi trascorsi videoludici. Considero Zack e Wiki uno dei giochi migliori usciti nell'ultimo anno, condivido appieno e sinceramente le considerazioni del piccione. Aggiungo solo che proprio per questo non è un gioco per tutti e tutto sommato l'assordante silenzio che da queste parti del mondo ha accolto questa clamorosa uscita Capcom non fa che confermarmelo.
Nel tempo che è sempre troppo poco e sempre rubato a qualcosa che amerei almeno altrettanto fare, continuo l'approfondimento di Fable II sul botolone. L'entusiasmo furibondo iniziale si è andato stemperando nel vago teporino che mi danno certi giochi che non sono proprio dei capolavori assoluti ma certamente sono ben strutturati. Come ogni titolo concepito da Peter Molyneaux, questo action RPG occidentale ha i suoi punti di forza sicuramente nelle insidie del (libero) arbitrio. Un mondo piuttosto vasto e vagamente dickensiano nelle caratterizzazioni di molti personaggi, molto ben delineato e caratterizzato pur se con numerose ed in qualche caso fastidiosissime magagne tecniche ( trovarsi impigliato nei muri o in certi oggetti in un gioco cosiddetto nextgen mi da particolare fastidio), e con una trama, pur se nei canoni del genere (la favola,nella fattispecie), abbastanza coinvolgente e variegata per situazioni ed obiettivi da portare a termine per seguirne l'evoluzione. Graficamente senz'altro notevole, soprattutto case e palazzi ed in generale lo scenario, buone le animazioni e le caratterizzazioni somatiche dei personaggio giocanti e non. Come al solito il doppiaggio italiano non mi convince molto per partecipazione e drammaticità e non è,purtroppo per me, possibile selezionare l'inglese. Non è un nuovo capitolo della saga delle antiche pergamente, ma questo non necessariamente può essere considerato un male, visto che da molti il mondo e le situazioni dei giochi Bethesda è considerato troppo dispersivo. Senz'altro un titolo interessante, di cui spero al più presto vi farà piacere leggere la recensione che devo ultimare per il sito.
Nel frattempo, ho ricominciato Deus EX. Il primo, su pc. Ancora oggi uno dei giochi più belli e complessi che abbia mai giocato. Mi dispiace soltanto conoscerlo così bene. Non è un fps, non è un gioco di ruolo, non è uno stealth, non è un'avventura grafica propriamente detti, ma un ibrido riuscitissimo dei generi citati. Lungo, complesso, dalla longevità tendente ad infinito perchè nonostante le esigenze di script le possibilità di svolgimento dei compiti via via assegnati possono cambiare radicalmente. La trama resta ancora oggi una delle migliori mai viste in un videogioco, talmente bella e complessa che da lunghissimo tempo si favoleggia di farne un film, ma finora (fortunatamente ?) non è arrivato niente. Un must have assoluto, possibilmente su pc ed in I N G L E S E, nonostante il gioco graficamente sia decisamente invecchiato male soprattutto per la qualità delle animazioni dei personaggi ( in alcuni casi francamente ridicole..).
Continuo a preferire la via old fashioned dello shmup: pur riconoscendo la genialità e la bellezza dei prodotti Cave ed affini, resto affezionato ad un approccio al genere meno "estremo" e meno radicalmente ancorato al bullet dodging. Gusti. Arteriosclerosi,se vi pare.
Come sempre ci sono le eccezioni, però. Progear no Arashi realizzato dalla Cave per Capcom è in ogni suo bit costituente meraviglia e delizia. Dalla ambientazione steampunk dettagliatissima ed estremamente accurata (quante volte sarò morto per via di quel particolare animato che non avevo mai notato prima ?!), alle musiche, al sistema di punteggio ed alla curva di difficoltà che ti fa rendere conto che se sei crepato per l'ennesima volta è solo colpa tua e il miglioramento è abbastanza a portata di mano. Tutto prossimo alla perfezione, forse anche meglio che in quella saga sparacchina che mi è estremamente cara.
Giocato sulla mia supergun, che il nostro arcade god CpSteve ha riportato a nuova vita, con stick neogeo e tanta umiltà, sono riuscito ad arrivare a circa un terzo del quinto grado con poco meno di dieci pali di punteggio e buoni ratings dei personaggi. Naturalmente, un solo coin. Certo,vedere certi superplay è ancora più frustrante che giocare in se, ma si dice che lo sparacchino sia in qualche modo l'estasi tecnologica del masochista..
Aspettando di aprire il cestino della colazione. Allora non ci sarà spazio per nient'altro, come d'altra parte è già successo con i capitoli precedenti e con altri titoli "cugini".